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OMS - Rischio di radioattività nell'acqua potabile e nel cibo

Aggiornamento: 15 gen 2021


L'esposizione della popolazione a sorgenti naturali di radiazioni ionizzanti comprende, tra le altre, quella derivata dall'ingestione di radionuclidi presenti nel cibo e nell'acqua destinata al consumo umano. Questo tipo di esposizione, ed è bene chiarirlo, è imputabile a radionuclidi naturalmente contenuti nella crosta terrestre che, per fenomeni fisici di diversa natura, finiscono negli alimenti e nell'acqua. La Commissione scientifica delle Nazioni Unite (UNSCEAR - United Nations Scientific Committee on the Effects of Atomic Radiation) sugli effetti delle radiazioni stima che, in media, circa il 12% dell’esposizione complessiva di un individuo alle sorgenti naturali di radiazioni sia attribuibile proprio all'ingestione di cibi e al consumo di acqua. A questa prima sorgente di esposizione, dovuta a radionuclidi di origine naturale, si sovrappone quella imputabile a radionuclidi di origine antropica, la cui presenza nelle acque e nei cibi è riconducibile ad attività umane. L’Organizzazione Mondiale della Sanità non differenzia tra i radionuclidi naturali e artificiali relativamente alla valutazione del rischio per la salute della popolazione mentre propone una differenziazione in relazione alle strategie di controllo. Inoltre, relativamente all'importanza per la salute della popolazione, è bene sottolineare come l’origine naturale dei radionuclidi contenuti in acqua e cibo non sia da associare automaticamente a un rischio minore: viceversa, generalmente, proprio i radionuclidi naturalmente presenti nella crosta terrestre, che finiscono disciolti nelle acque e contenuti nei cibi, contribuiscono maggiormente all'esposizione dei singoli individui. Discorso a parte merita il radon, un gas radioattivo che può essere contenuto nelle acque, soprattutto in quelle di origine sotterranea (acque di falda e di sorgente), e che può facilmente abbandonare la fase acquosa e accumularsi negli ambienti chiusi (anche domestici) come conseguenza di quelle attività che prevedono l’utilizzo, e quindi la movimentazione, della stessa acqua. A dimostrazione di questo, si stima che l’esposizione al radon inizialmente disciolto in acqua avvenga solo per il 10% attraverso l’ingestione e per il 90% tramite l’inalazione. L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e il Ministero della Salute hanno compiti specifici di indirizzo e coordinamento del controllo della radioattività nelle acque destinate al consumo umano, come stabilito dal decreto legislativo 28/2016 (che ha recepito la direttiva 2013/51/Euratom), e dal successivo decreto del Ministro della Salute del 2/8/2017. Questi decreti stabiliscono i requisiti per la tutela della salute della popolazione relativamente alle sostanze radioattive presenti nelle acque destinate al consumo umano. Linee guida e documenti Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) Guidelines for drinking water: 4th edition plus 1rst addendum 2018 Management of Radioactivity in Drinking-Water 2018 < Vai al decreto legislativo del 15 - 2- 2016, n. 28 >

OMS - Qualità delle acque (rischio radioattivo) L'accesso all'acqua potabile è essenziale per la salute, un diritto umano fondamentale e un componente di una politica efficace per la tutela della salute. L'accesso all'acqua potabile è importante come questione di salute e sviluppo a livello nazionale, regionale e locale. L'acqua potabile può contenere sostanze radioattive ("radiionuclidi") che potrebbero rappresentare un rischio per la salute umana. Questi rischi sono normalmente ridotti rispetto ai rischi derivanti da microrganismi e sostanze chimiche che possono essere presenti nell'acqua potabile. E' importante avere criteri per valutare la sicurezza dell'acqua potabile con riferimento al contenuto di radioattività e fornire indicazioni per ridurre i rischi per la salute, adottando misure per ridurre le concentrazioni di radionuclidi, e quindi le dosi di radiazioni, in situazioni in cui ciò sia ritenuto necessario. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato quattro edizioni delle Linee guida per la qualità dell'acqua potabile (nel 1983-1984, 1993-1997, 2004 e 2011), in sostituzione dei precedenti standard internazionali dell'OMS per l'acqua potabile, pubblicati nel 1958, 1963 e 1971. Dal 1995, le Linee guida sono state aggiornate attraverso un processo di revisione a rotazione, che porta alla pubblicazione regolare di addenda che possono aggiungere o sostituire le informazioni contenute nei volumi precedenti, nonché a revisioni di esperti su questioni chiave in preparazione della revisione delle Linee guida. Sono disponibili le linee guida pubblicate dal'OMS sull'acqua potabile - Guidelines for drinking water: 4th edition plus 1rst addendum 2018 Attività di divulgazione svolta nell'ambito del Centro di Collaborazione OMS Radiation and Health presso ISS

Fonte: https://www.iss.it/radioattivit%C3%A0-nell-acqua-potabile-e-nel-cibo/-/asset_publisher/L6pCAKa9c9V6/content/oms-qualit%25C3%25A0-delle-acque-rischio-radioattivo-

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